Amianto
Ultima modifica 28 dicembre 2023
Descrizione
L’amianto è un minerale di tipo fibroso, con delle ottime capacità ignifughe, fonoassorbenti, meccaniche ed isolanti, che in passato è stato largamente utilizzato in edilizia per svariati usi, indicati nella seguente figura.
Solitamente lo si ritrova in forma compatta, inglobato in una matrice cementizia (cemento-amianto in copertura, definito comunemente “eternit”, canne fumarie, ecc.) o in altre matrici (pavimenti in linoleum, pareti, pannelli, ecc.).
Può presentarsi però anche in forma friabile nel caso di utilizzo come insonorizzante o isolante sui controsoffitti e/o sulle pareti.
Tale minerale veniva impiegato anche nei freni delle auto e dei telai, per la realizzazione di tute e coperte ignifughe, nelle guarnizioni, e come rivestimento isolante nei treni, navi e autobus.In Italia ne è stata messa al bando la produzione e commercializzazione già dal 1992; tuttavia, a causa del largo impiego di cui è stato oggetto, soprattutto negli anni ‘70-’80, l’amianto è ancora molto diffuso in Lombardia.
Rischi per la salute
L’amianto non è pericoloso se compatto, protetto, confinato o in buone condizioni di manutenzione; per questo la norma non ne impone la rimozione, se non in casi ben specifici.
I rischi maggiori sono legati alla presenza delle fibre nell’aria a causa del deterioramento dei materiali costitutivi, per usura o per interventi di manutenzione inappropriata, o della presenza di materiale in forma friabile.
Una volta inalate, le fibre si possono depositare all’interno delle vie aeree e sulle cellule polmonari, causando gravi patologie, spesso incurabili.
Risulta quindi fondamentale censire l’amianto ancora presente sul nostro territorio, verificarne il livello di usura e gestirlo correttamente, rispettando gli adempimenti a carico di ciascun proprietario.
Adempimenti a carico dei proprietari di strutture e luoghi in cui è presente amianto
In Regione Lombardia, dove il censimento viene gestito dall’ATS in collaborazione con ARPA ed i Comuni, viene richiesto a ciascun proprietario di compilare un modulo per la notifica di presenza amianto in strutture o luoghi denominato “modulo NA/1”.Inoltre, solo nel caso di coperture (tetti o tettoie) contenenti fibre di amianto, il proprietario deve effettuare la valutazione dello stato di conservazione utilizzando la modulistica regionale.
L’esito di tale valutazione definisce gli ulteriori obblighi a carico del privato in base allo stato di usura (nuovo controllo dopo due anni, bonifica entro tre anni o rimozione entro un anno).
Sia il modulo NA/1 che la modulistica per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture, sono scaricabili nella sottostante sezione “allegati” o reperibili presso l’ufficio Ecologia.
Una volta compilati, tali moduli possono essere consegnati all’ufficio protocollo sia a mano che tramite e-mail da indirizzare a protocollo@pec.comune.dalmine.bg.it, in modo che il Comune possa poi fornire le relative informazioni all’ATS di Bergamo.
Come si deve procedere per rimuovere l’amianto?
Nel caso in cui si voglia o si debba procedere alla rimozione di una tettoia in amianto, è fondamentale individuare un’impresa specializzata, la quale dovrà predisporre e presentare all'ATS Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, tramite l’applicativo regionale on line Ge.M.A. (Gestione Manufatti in Amianto) un apposito “piano di lavoro”, per ottenerne il relativo Nulla Osta. Contestualmente deve essere presentare pratica edilizia al Comune tramite lo Sportello Telematico (https://sportellotelematico.comune.dalmine.bg.it/)Allegati
MODULO NA1 - editabile
protocollo valutazione stato di conservazione - editabile