Ambito territoriale a favore dell´accoglienza
Ultima modifica 16 giugno 2022
Ambito territoriale a favore dell´accoglienza
Dalmine, 4 novembre– Un documento di intenti per l'accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale in arrivo in provincia di Bergamo. E' quello votato favorevolmente dalla assemblea dei Comuni dell'Ambito Territoriale di Dalmine lunedì 2 novembre 2015 con il voto contrario di 3 soli sindaci su 17 (quelli di Stezzano, Verdello e Azzano San Paolo), e con i “sì” arrivati dagli altri 14 rappresentanti delle Amministrazioni comunali dell'Ambito, quelle di Dalmine, Levate, Urgnano, Treviolo, Mozzo, Curno, Osio Sopra, Osio Sotto, Boltiere, Ciserano, Verdellino, Lallio, Comun Nuovo e Zanica.
I Comuni dell'Ambito Territoriale di Dalmine sono consapevoli di alcune criticità e chiedono, con il documento approvato, delle risposte concrete alle istituzioni dal momento che il Ministero dell'Interno ha, a più riprese, definito, quello migratorio, un fenomeno strutturale e non più di emergenza: è ora necessario, quindi, che il Ministero dimostri di dare seguito a quanto espresso in sede di audizione al Senato, quando ha annunciato che proporrà anche misure compensative per i Comuni.
Deve essere pertanto chiaro che gli Enti Locali sono preoccupati, più che del far fronte a una situazione congiunturale quale quella umanitaria, di dover sostenere il peso economico a favore di persone che permarranno sul territorio, una volta conseguito lo status di rifugiato.
Con un esercizio di realtà e solidarietà tra Enti, i Comuni dell'Ambito Territoriale di Dalmine che hanno votato a favore del documento dichiarano:
- di essere consapevoli che la gestione dei richiedenti protezione internazionale non può prescindere dall'accoglienza territoriale nella quale tutte le parti in causa (Comuni, terzo settore e parrocchie) sono chiamate ad agire in una logica di sussidiarietà e corresponsabilità;
- di essere a conoscenza che oggi le strutture di accoglienza si trovano solo in alcuni Comuni della Provincia;
- di essere a conoscenza che i costi derivanti dall'accoglienza di richiedenti protezione internazionale sono coperti da contributi che verranno poi gestiti da cooperative e/o soggetti del terzo settore del territorio con cui saranno costruite apposite intese per gestire al meglio e congiuntamente l'accoglienza;
- di riconoscere che attraverso l'accoglienza diffusa vengono maggiormente favoriti processi di integrazione all'interno della comunità, anche favorendo la partecipazione dei migranti stessi con progetti di volontariato;
- di essere disponibili ad affrontare il tema dell'accoglienza con una dichiarazione di adesione politica e con una logica dell'accoglienza diffusa;
- di auspicare un costante raccordo con la Prefettura e con altre istituzioni coinvolte affinché il modello di accoglienza diffusa sia sostenuto da ciascuna realtà secondo le sue prerogative.
Contestualmente i Comuni dell'Ambito che hanno approvato il documento chiedono che il Governo si faccia carico di:
- ridurre i tempi d'esame delle richieste di protezione internazionale;
- aumentare il numero delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale;
- garantire economicamente le spese derivanti dall'accoglienza dei minori non accompagnati;
- potenziare la misura del ritorno volontario assistito per i richiedenti asilo a cui la Commissione territoriale non riconosce alcuno status di protezione;
- diffondere modelli di inclusione nella prassi di accoglienza dei migranti: prassi antidiscriminatorie nei percorsi di tutela umanitaria, nei servizi di accoglienza e nei progetti di integrazione.